La feritoia degl'impicci
Federica Col
A cura di Clara Scola
27 settembre - 08 novembre 2020
Visite su appuntamento - anonimakunsthalle@gmail.com / +39 338 2813569
Federica Col è la seconda artista a relazionarsi con lo spazio di AnonimaKunsthalle dove presenta La feritoia degl’impicci. La mostra site specific, porta con sé una peculiarità propria della ricerca artistica di Col, ovvero la performatività dell’opera; una lenta ma continua erosione e modificazione della materia, data dalla semplice esistenza di contaminazioni esterne e dalla combustione, forza generatrice di cambiamenti sulle sculture. La materia in questione è la cera, che è protagonista della mostra assieme ad altri fattori fondamentali, come la fruizione, lo sguardo, la percezione e l’attesa.
La prima opera è Liquefazione XIII, una parete di cera paraffina che occupa lo spazio della porta di AnonimaKunsthalle. L’artista ha agito direttamente sull’architettura dello spazio espositivo, rimuovendo e sostituendo la porta originale con una totalmente composta di cera -che il giorno dell’inaugurazione verrà accesa grazie al filo di cotone posato in cima al corpo inerme della scultura. La porta, elemento architettonico che solitamente protegge, è in questo caso defunzionalizzata, le sue finalità vengono sabotate, rendendola estremamente fragile. Il percorso della colata è randomico, poiché la cera sciogliendosi segue il flusso della gravità in modo casuale. La fiammella che flebile e silenziosa brucia verticalmente, taglia la cera e genera uno squarcio irregolare al centro dell’opera, spiraglio visivo che permette di guardare attraverso. Per l’opera il fuoco è generatore di vita e contemporaneamente di distruzione, poiché agisce liquefacendo la materia. Con questa scultura performativa, Col intende rovesciare la dicotomia distanza dall’opera e percezione dell’opera, sovvertendo la solita “lontananza di convenzione” tra opera e spettatore, per cercare di riavvicinarlo il più possibile. Infatti, per vedere oltre la feritoia il corpo deve necessariamente approssimarsi alla parete, solo così entrerà in relazione diretta con la mostra. La cera è metafora di una seconda pelle, scudo protettivo per i sentimenti e le emozioni, che delicata
e fragile come una cute vera e propria, si lacera facilmente venendo meno al suo ruolo difensivo. La porta, ormai totalmente divisa, continua comunque a proteggere Abbraccio, una scena di intimità scultorea, dove due elementi geometrici di cera sono posti l’uno davanti all’altro, nell’intento di sfiorarsi. La loro estrema vicinanza lascia perplesso lo spettatore che non aspetta altro di vedere in due corpi toccarsi. Azione che non accadrà mai: le due entità inanimate non saranno mai in grado di tangersi, potranno solo desiderarsi e farsi desiderare dall’esterno della feritoia. I pochi centimetri che le separano, simboleggiano ciò che l’artista lega allo sforzo fisico subito recentemente del non toccarsi, del stare distanti, obbligo che -secondo lei- sfocia nel bisogno convulsivo di prossimità dei corpi, che troppo a lungo sono stati costretti ad allontanarsi. Assistiamo quindi ad una scena sospesa, “un’istantanea dell’incontro” che Col ha catturato con il suo occhio attento e emotivo. La fruizione quasi voyeuristica adottata dallo spettatore che sbircia dalla fessura è data dalla curiosità che si attiva nel voler scoprire cosa lo attende oltre quella soglia che impiccia la visuale.
La feritoia degl’impicci parla di relazioni, di contemplazione, di performatività e di presenza, poiché nulla di tutto ciò esiste senza qualcuno che osserva la danza della materia in-potenza.
Federica Col è nata a Como nel 1992. Nel 2019 conclude il Master in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove ha frequentato anche il triennio. Durante il 2018 partecipa al programma Erasmus a Bruxelles presso l’Accademia Arba-Esa, seguendo vari corsi tra cui il corso di scultura con François Diord e quello di grafica d’arte con Thomas Amerlynck.
La sua prima mostra personale è Trouble Gum, ospitata a Spazio Serra (Milano) nel 2017; successivamente espone in diverse mostre collettive tra cui Experiri - Il cammino dell’Arte all’Università Cattolica di Milano nel novembre 2019, e Increspature e Liquefazioni, bipersonale con Jacopo Fantini presso TheArtCompany (Como) nel 2020. Attualmente è curatrice della collettiva Sinestesie Condivise a Villa Cantaluppi-Giuliani (Como) e fondatrice del progetto Articolo 9 (https://www.instagram.com/art_icolo_9/), uno spazio virtuale dedicato all’approfondimento condiviso delle problematiche culturali in Italia attraverso le voci di artisti emergenti e di operatori culturali.
Opere esposte in mostra:
Liquefazione XIII, 2020 (dalla serie Liquefazioni, 2018-on going) cera, filo di cotone - 200 x 64 x 2 cm
Abbraccio, 2020 cera, rete zincata - 150 x 60 x 80 cm
ph. Giovanni Sambo